Corsi d'acqua

A causa dei cambiamenti climatici le portate annue medie cambieranno solo in minima misura e subiranno un lieve calo entro la fine del secolo soltanto nello scenario senza misure di protezione del clima. La riduzione più evidente interesserà le aree ad oggi ancora ricoperte da ghiacciai. Cambieranno però in larga misura le portate stagionali.

Le portate di fiumi e ruscelli sono determinate da precipitazioni, acqua di fusione e acque sotterranee. Solo una parte delle precipitazioni scorre a livello superficiale, il resto si infiltra nel suolo e nelle acque sotterranee o viene accumulato sotto forma di neve o ghiaccio. Il cambiamento climatico sta modificando tali variazioni stagionali.

Se le portate annue nei corsi d’acqua svizzeri variano fortemente da un anno all’altro, è anche vero che dall’inizio delle misurazioni della portata al principio del XX secolo la loro media pluriennale è rimasta praticamente invariata. Anche nei prossimi decenni le portate annue medie subiranno solo lievi variazioni nella maggior parte dei bacini imbriferi. Soltanto in uno scenario senza misure di protezione del clima si verificherà entro la fine del secolo una riduzione delle portate annue medie, in Svizzera mediamente attorno al 9 per cento.

Per contro, i regimi di portata sono cambiati già notevolmente nel corso del periodo di osservazione 1961-2015. Nei mesi invernali le portate sono aumentate nella maggior parte dei bacini imbriferi in seguito all’innalzamento della temperatura dell’aria e quindi al manifestarsi di precipitazioni più sotto forma di pioggia che di neve. In estate si osserva invece un calo generalizzato delle portate medie (tranne nei bacini imbriferi fortemente ghiacciati).

Portata del Reno

Portata del Reno
La figura indica le portate medie rilevate dalla stazione di misurazione di Basilea in un arco di cinque anni. In estate e in inverno le portate si sono modificate in senso opposto.

Le portate invernali aumenteranno

Per il futuro, gli scenari idrologici lasciano prevedere un ulteriore aumento delle portate invernali su tutto il territorio nazionale, quale risultato del previsto aumento delle precipitazioni invernali e della sostituzione della neve con pioggia.

Nella Svizzera, per la fine del secolo si prevede mediamente un aumento delle portate invernali del 10 per cento circa in uno scenario di protezione del clima e del 30 per cento circa senza misure di protezione del clima. 

Le portate invernali aumenteranno soprattutto negli attuali regimi caratterizzati dalla neve, mentre le variazioni minori interesseranno i bacini imbriferi nell’Altipiano, dove già oggi il manto nevoso contribuisce ben poco al deflusso, e quelli a quote molto elevate, dove anche in futuro le precipitazioni invernali cadranno perlopiù sotto forma di neve. 

Le portate estivi diminuiranno

In estate gli scenari mostrano un calo medio delle portate entro la fine del secolo pari al 10 per cento circa con misure di protezione del clima e al 40 per cento senza misure di protezione del clima. La responsabilità di tale fenomeno è da attribuirsi alla diminuzione delle precipitazioni estive, alla maggiore evaporazione e alla minore acqua di fusione della neve e dei ghiacciai. 

I bacini a tutte le quote e in tutte le regioni mostrano portate estive in calo. Una riduzione significativa è prevista nell’Altipiano, nel Giura e nelle Prealpi soprattutto sul finire dell’estate, così come in Ticino e in bacini ad oggi ancora ricoperti parzialmente da ghiacciai. 

Tendenza verso eventi di magra più intensi nei mesi estivi

Gli scenari climatici CH2018 mostrano che i quantitativi di precipitazione medi diminuiranno nei mesi estivi e i periodi di siccità dureranno tendenzialmente più a lungo. In conseguenza delle temperature più elevate aumenterà inoltre l’evaporazione, sempre che nel suolo e nella vegetazione sia presente una quantità d’acqua sufficiente. Gli scenari idrologici relativi agli eventi di magra indicano un calo delle portate di magra nell’Altipiano, nel Giura e nella Svizzera meridionale durante i mesi estivi e autunnali. Poiché in tali stagioni si registrano solitamente le portate di magra più basse nell’arco di un anno, questi cambiamenti sono confermati anche dagli indicatori annui Q347.

Scenari di magra

Scenari di magra
Cambiamenti a confronto con il periodo di riferimento (1981 – 2010) per l’indicatore di magra NM7Q con misure di protezione del clima RCP2.6 (a sinistra) e senza misure di protezione del clima RCP8.5 (a destra) per la metà e la fine del secolo. Un calo dei valori annui indica una riduzione delle portate di magra. A bassa quota le portate di magra si verificano nei mesi estivi e diminuiranno con i cambiamenti climatici. Nelle Alpi le portate di magra si verificano nei mesi invernali e sono destinate ad aumentare.
© Dati da Mülchi et al. (2020 e 2021b), Freudiger et al. (2020), Brunner et al. (2019c)

Le portate straordinariamente basse nelle acque superficiali vengono definite come eventi di magra. Tali eventi sono generalmente caratterizzati sulla base degli indicatori Q347 e NM7Q. Q347 è la portata di un corso d’acqua che viene almeno raggiunta o superata per il 95 per cento del tempo, ossia per 347 giorni di un anno medio (su una media di 10 anni). La portata Q347 è definita come deflusso minimo nella legge sulla protezione delle acque (art. 31 cpv. 1 LPAc) e svolge un ruolo centrale quale indicatore di magra in Svizzera. Quale secondo indicatore di magra si utilizza il parametro NM7Q, che si definisce come il valore medio più basso di sette valori di portata giornaliera consecutivi durante un periodo di osservazione. Questo è un indicatore affidabile e meno esposto a errori di misura o a influssi di breve durata.

Spostamento della stagione delle magre nelle Alpi e Prealpi

Nelle Alpi e Prealpi gli scenari idrologici mostrano un quadro piuttosto differenziato. Alle quote comprese tra 1500 e 2000 m s.l.m. le portate di magra invernali aumenteranno nel prossimo futuro a causa delle condizioni climatiche più miti e umide. Senza misure di protezione del clima le portate estive caleranno però sensibilmente a causa della riduzione dell’acqua di fusione, con il risultato che in alcune regioni la stagione delle magre si sposterà dall’inverno all’autunno o all’estate. In queste regioni gli eventi di magra non saranno quindi più causati dalle basse temperature, bensì dall’assenza di precipitazioni.

Mentre entro la fine del secolo, senza misure di protezione del clima, tutte le regioni al di sotto dei 1500 m s.l.m. mostreranno una chiara flessione dell’indicatore Q347, i cambiamenti nelle regioni tra 1500 e 2000 m s.l.m. saranno solo limitati e qui l’indicatore Q347 potrebbe sia calare sia aumentare leggermente. Per le quote molto elevate al di sopra dei 2000 m s.l.m., tutti gli scenari mostrano anche per il lontano futuro un incremento delle portate di magra Q347 e quindi eventi di magra meno rilevanti nei mesi invernali.

Andamento del Q347 nel tempo

Andamento del Q347 nel tempo
La variazione percentuale dell’indicatore di portata Q347 (mediana e intervallo di incertezza) rispetto al periodo di riferimento (1981 – 2010) è stata calcolata per periodi mobili di dieci anni dal 2010 al 2099 per lo scenario senza misure di protezione del clima (RCP8.5). Nel bacino glaciale del Rosegbach la portata Q347 aumenterà sensibilmente fino alla fine del secolo, mentre diminuirà nella Thur (bacino pluviale) e nella Verzasca (bacino subalpino). Nel Plessur l’indicatore Q347 non subirà praticamente variazioni.
© dati da Mülchi et al. (2021b)

Ultima modifica 22.12.2023

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