Utilizzazione delle acque

L’acqua è una delle risorse più importanti per la vita e l’economia. Viene utilizzata sotto forma di acqua potabile, per l’irrigazione, per la produzione di energia o nell’industria. I cambiamenti climatici modificheranno sia l’offerta di acqua sia il relativo fabbisogno per diverse utilizzazioni.

Lac d'Emosson
© SerrNovik (Sergey Novikov)

Approvvigionamento di acqua potabile

Il cambiamento climatico è causa di periodi prolungati di siccità, soprattutto in estate e in autunno. In queste stagioni le aziende di approvvigionamento dell’acqua potabile devono quindi adeguarsi a ridurre l’offerta di singoli pozzi o sorgenti, anche perché aumentano in parte le concentrazioni di inquinanti a seguito della minore diluizione.

Un’importante misura di adattamento consiste nel fatto che ciascuna di queste aziende si approvvigioni almeno da due aree indipendenti, ad esempio un lago e una falda freatica, e si metta in rete con aziende di approvvigionamento vicine. Con questi provvedimenti, la Svizzera non subirà una penuria di acqua potabile nemmeno in futuro.

Organismi problematici per la fornitura di acqua potabile

Irrigazione

Fino a oggi le precipitazioni della Svizzera sono bastate a coprire il fabbisogno di acqua di gran parte delle colture agricole. Ma le precipitazioni estive diminuiranno con il cambiamento climatico. Inoltre, il rialzo delle temperature incrementa l’evaporazione dell’umidità dai terreni, aumentando così il fabbisogno di acqua delle piante. Anche le aziende agricole dovranno adeguarsi alle mutate condizioni nel breve termine, considerato che l’obiettivo primario è un’agricoltura adattata alle condizioni del sito.

Qualora non si adottino misure efficaci di protezione del clima, le colture agricole che già oggi vengono irrigate necessiteranno di una quantità doppia di acqua entro la fine del secolo. In ogni caso, le temperature elevate e i periodi di siccità hanno già ridotto in molti fiumi e falde freatiche più piccole la quantità di acqua disponibile per l’irrigazione.

Anche le aziende agricole dovranno adeguarsi alle mutate condizioni nel breve termine. Per farlo, occorrerà tenere conto di ulteriori rischi climatici, quali stress da calore, maggiore pressione dei parassiti, forti precipitazioni o grandine. In agricoltura, vale la pena ripensare metodi di coltivazione, prodotti e siti nel loro insieme. È indispensabile passare alla coltivazione di specie e varietà resistenti alla siccità.

Attualmente, con la produzione agricola, in molte aree si pianificano e realizzano nuove infrastrutture di irrigazione. Tuttavia, ampliare la realizzazione di sistemi di irrigazione a elevato consumo di acqua e intensificare l’agricoltura (ad es. con una maggiore coltivazione di ortaggi) non si conciliano con la minore disponibilità di acqua del futuro. Inoltre, per escludere qualunque sfruttamento eccessivo delle riserve idriche, è necessaria una pianificazione regionale delle risorse. Allo scopo di evitare incentivi economici inadeguati, sarebbe anche opportuno illustrare in modo trasparente i costi dell’acqua. 

Le acque si trovano ad affrontare anche un’altra sfida, ossia l’immissione di inquinanti provenienti dalle attività agricole: residui di prodotti fitosanitari e concimi finiscono nelle acque sotterranee, nei fiumi e nei laghi, compromettendo in alcuni luoghi sia l’approvvigionamento di acqua potabile sia l’ecologia delle acque. L’aumento delle forti precipitazioni incrementa il dilavamento nelle acque di sostanze nutrienti e inquinanti dai campi coltivati. Inoltre, le maggiori precipitazioni invernali aumentano l’immissione nelle acque sotterranee dei nitrati presenti nei concimi. Pertanto, è fondamentale ridurre la quantità di inquinanti scaricati, come auspicato dalla Confederazione nel «Piano d’azione sui prodotti fitosanitari» avviato nel 2017.

Sistemi di irrigazione

Forza idrica

Il potenziale idroelettrico disponibile in Svizzera viene in gran parte già sfruttato. La forza idrica produce il 60 per cento dell’energia elettrica svizzera e, in qualità di risorsa rinnovabile, svolge un ruolo importante per la svolta energetica e sostiene la decarbonizzazione del sistema energetico svizzero. Lo sfruttamento della forza idrica costituisce però anche un danno ecologico ai corsi d’acqua.

La conservazione e il potenziamento della forza idrica necessari devono quindi essere realizzati in modo tale da avere il minor impatto possibile sugli ecosistemi fluviali. Il potenziamento dovrebbe concentrarsi sull’ottimizzazione degli impianti esistenti ed essere progettato in modo tale da preservare i pochi corsi e specchi d’acqua rimasti intatti.

Anche lo sfruttamento della forza idrica è interessato dal cambiamento climatico. I bacini di accumulazione alpini continueranno sicuramente a riempirsi, riuscendo compensare in gran parte le variazioni delle portate stagionali grazie alla capacità di accumulazione, anche se occorrerà adeguare la gestione di tale capacità.

In seguito alla scomparsa dei ghiacciai, nei laghi artificiali con bacino imbrifero caratterizzato da grandi superfici ghiacciate diminuirà la quantità di acqua disponibile nel a lungo termine. Contemporaneamente, aumenta l’accumulo di materiale instabile. Per evitare che i depositi di sedimenti riducano la capacità di accumulazione, occorre adottare delle contromisure.

La produzione di energia elettrica delle centrali ad acqua fluente è direttamente collegata al regime delle portate. A causa della prevista riduzione delle portate estive, le centrali potranno produrre meno energia durante i mesi caldi. In inverno, invece, quando il fabbisogno energetico è elevato, la portata d’acqua dei fiumi sarà maggiore e quindi si potrà produrre più energia.

Adottando opportune misure per contenere il cambiamento climatico, la produzione annua di energia idroelettrica subirà variazioni minime nel lungo periodo a lungo termine, registrando al massimo una lieve diminuzione. Senza tali misure, invece, la quantità di
energia prodotta potrebbe diminuire fino al 7 per cento entro la fine del secolo.

Produzione delle centrali idroelettriche

Produzione delle centrali idroelettriche
Prendendo a titolo di esempio 11 centrali ad acqua fluente della Svizzera, la figura mostra come cambierà la produzione di corrente entro la fine del secolo, mantenendo le attuali configurazioni degli impianti e le quantità di deflussi residuali. Si prospetta una maggiore produzione di elettricità in inverno, che invece sarà inferiore in estate e, nell’insieme, durante l’intero arco dell’anno.
© SCCER-SoE 2019

Utilizzo termico

Gewässer können Energie in Form von Wärme sehr gut aufnehmen und auch wieder abgeben. Für die Kühlung von Grossanlagen spielen Fliessgewässer daher seit Jahrzehnten eine bedeutende Rolle. In vielen Regionen wird zudem Grundwasser intensiv zu Kühl- und Heizzwecken genutzt.

Im Sommer erreichen Fliessgewässer immer häufiger Temperaturen, die das Leben im Wasser beeinträchtigen. Kühlwassernutzungen an Flüssen, die das Wasser zusätzlich erwärmen, werden daher in Zukunft kaum noch möglich sein. Dank ihres grossen Volumens lassen sich jedoch grössere Seen nutzen. Um negative Auswirkungen auf die Ökosysteme zu vermeiden, müssen die Entnahmen und Rückleitungen so angelegt sein, dass sie die Schichtungsverhältnisse im See nicht verändern. 

Utilizzo termico delle acque lacustri e fluviali in Svizzera

Utilizzo termico delle acque lacustri e fluviali in Svizzera
I punti mostrano dove si impiega attualmente acqua di fiume (arancione) o di lago (turchese) per l’utilizzo termico.
© Dati di Eawag, stato 2018 (thermdis.eawag.ch)

Turismo

Per il turismo invernale, il riscaldamento sta diventando una sfida importante. Per compensare il calo di neve, la maggior parte delle località turistiche si è dotato di impianti di innevamento. Nel 2016, ad esempio, la metà dei circa 22 500 ettari di superficie delle piste svizzere è stata innevata artificialmente. L’innevamento richiede tuttavia molta acqua, che durante l’autunno e l’inverno ad alta quota non è quasi mai disponibile allo stato naturale. 

Le aziende che gestiscono gli impianti di risalita costruiscono un numero crescente di bacini di accumulo per l’acqua piovana e di fusione, che possono influire negativamente sulla qualità del paesaggio, ma in molte località è necessario pompare l’acqua per l’innevamento anche alle quote più basse, il che richiede un notevole impiego di energia. Alcune delle stazioni invernali situate alle quote più basse sono già state costrette a riconvertire la loro attività perché l’innevamento artificiale non conviene più o fa troppo caldo. Ad altre aree toccherà la stessa sorte. 

Ciò nonostante, il cambiamento climatico offre anche delle opportunità alle regioni turistiche montane, dal momento che in futuro vi saranno più persone che vorranno sfuggire alla canicola delle zone ad alta concentrazione urbana. La stagione estiva sarà inoltre più lunga, poiché la neve cadrà sempre più tardi durante l’anno. Nel complesso, fiumi e laghi continueranno a rappresentare un’importante risorsa per il turismo e le attività ricreative di prossimità, poiché in estate offrono frescura.

Dipendenza dall’acqua del turismo e dello svago in Svizzera

Dipendenza dall’acqua del turismo e dello svago in Svizzera
L’acqua è una risorsa centrale per l’approvvigionamento dell’infrastruttura turistica nonché come base di numerose attività del turismo invernale ed estivo.
© Rappresentazione propria secondo Reynard et al. (2020a)

Ulteriori informazioni

Documenti

Il rapporto «Effetti dei cambiamenti climatici sulle acque della Svizzera» offre un compendio dei risultati e costituisce il presupposto per l’accesso a ulteriori dati e informazioni specialistiche.

Ultima modifica 14.05.2021

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