Gli scenari climatici sono elaborati mediante modelli climatici ipotizzando la futura evoluzione delle emissioni di gas a effetto serra. Considerata la sua complessa orografia, per la Svizzera è importante utilizzare modelli ad alta risoluzione spaziale. Ciononostante i processi che riguardano aree molto ristrette non possono essere riprodotti in modo completo e ciò può comportare incertezze, dovute anche al fatto che le variazioni naturali possono predominare sui cambiamenti provocati dalle emissioni di gas serra.
Il clima della Svizzera del futuro è influenzato dai trend globali ma anche da importanti fattori regionali e locali. Per tenere conto dei vari fattori d’influsso, nell’elaborare gli scenari climatici regionali ci si avvale di simulazioni basate su modelli climatici. Gli sviluppi predefiniti sulle emissioni di gas a effetto serra (scenari di emissione) e le loro concentrazioni nell’atmosfera sono parti integranti delle condizioni al margine utilizzate per l’elaborazione delle proiezioni future (Fonte: MeteoSvizzera).
Come funzionano i modelli climatici?
Un modello numerico è un sistema di formule e algoritmi fisico-matematici, che descrivono le interazioni nel sistema climatico terrestre in modo semplificato. I modelli climatici hanno una struttura simile a quella dei modelli utilizzati per le previsioni meteorologiche. Essi non si limitano tuttavia a descrivere lo strato inferiore dell'atmosfera, dove avvengono i processi meteorologici, ma simulano anche le correnti oceaniche e in parte pure le interazioni con la neve, il ghiaccio e la vegetazione.
Grazie ai modelli climatici e a calcolatori di elevata potenza (supercalcolatori), è possibile simulare, passo dopo passo, come evolverà il clima in futuro partendo dal clima attuale. Ciò consente di determinare gli effetti delle emissioni di gas a effetto serra sul clima. I modelli globali mostrano come potrebbe cambiare in generale il clima a livello mondiale. Tuttavia, la loro risoluzione spaziale è troppo grossolana per determinare il clima locale di un paese piccolo come la Svizzera. A tale scopo si impiegano per le diverse parti della Terra dei modelli climatici regionali. Attualmente i risultati sono disponibili con una risoluzione spaziale compresa fra 12 e 50 chilometri.
Con l'aiuto di metodi statistici la risoluzione spaziale dei risultati può essere ulteriormente affinata: se sono disponibili serie di misura pluriennali attendibili, è possibile elaborare gli scenari per le località in cui si effettuano le misure meteorologiche o addirittura elaborare carte dettagliate con una distanza orizzontale fra i punti di griglia di due chilometri – ad esempio per la temperatura e le precipitazioni.
Cosa sono le incertezze?
Nonostante questa risoluzione relativamente elevata gli effetti su aree ristrette non possono essere risolti in modo esplicito, come ad esempio l’influsso dell’orografia montana sulle correnti dei venti, i processi di scambio su scala locale tra il suolo e l’atmosfera o l’influsso locale delle nubi sulla radiazione. Questi effetti devono essere descritti in modo semplificato sulla base di dati empirici. Questa descrizione varia da un modello all’altro e questa è una delle principali ragioni per cui modelli diversi forniscono proiezioni climatiche diverse. Per tenere conto di queste incertezze, è prassi corrente valutare congiuntamente diversi modelli climatici regionali e globali (Fonte: MeteoSvizzera). L'analisi di diverse simulazioni consente di valutare le incertezze connesse agli scenari climatici.
Oltre alle incertezze del modello vi sono anche quelle naturali. Nonostante che il clima costituisca «il tempo meteorologico medio» di un luogo, esso è soggetto a variazioni naturali. Le grandezze climatiche come la temperatura e le precipitazioni possono variare sensibilmente in modo naturale nel corso dei decenni. Gli scenari climatici costituiscono una stima dello stato del clima del futuro. Ciò include sia la tendenza sul lungo periodo dovuta alle emissioni di gas a effetto serra, sia le variazioni naturali.
Nel corso dei decenni le oscillazioni delle grandezze climatiche possono essere superiori alla tendenza a lungo termine. Un esempio è la temporanea attenuazione dell'aumento della temperatura globale tra il 1998 e il 2012: nei media si è parlato in modo controverso dello iato («pausa, interruzione »). Viceversa, è possibile anche un temporaneo rafforzamento della tendenza sul lungo periodo.
Le considerazioni teoriche sui cambiamenti climatici, i risultati dei modelli climatici e quanto misurato con le attuali serie di misura pluriennali formano un quadro coerente. Occorre pertanto aspettarsi che le tendenze simulate si verifichino a lungo termine. Questo anche nel caso in cui le misurazioni dei prossimi anni mostrino temporaneamente un altro andamento a causa delle variazioni naturali.
Comprendere gli scenari climatici
Ultima modifica 18.03.2021