Il riscaldamento climatico di origine antropica modifica le caratteristiche degli eventi meteorologici estremi. Questo vale soprattutto per le giornate calde, le ondate di caldo e le precipitazioni intense se le emissioni di anidride carbonica continueranno ad aumentare.
I contenuti di questo sito web si basano sugli scenari climatici per la Svizzera CH2018. Nel frattempo sono stati pubblicati i nuovi scenari climatici nell'ambito del progetto Clima CH2025. Essi ampliano i risultati precedenti con serie di misurazioni più lunghe e informazioni provenienti da nuovi modelli climatici ad alta risoluzione. Le affermazioni qualitative rimangono invariate rispetto agli scenari climatici CH2018, ma le stime quantitative sono cambiate. Si raccomanda di utilizzare i risultati di Clima CH2025.
Il cambiamento climatico non determina solamente temperature più elevate, ma anche un cambiamento della frequenza, dell’intensità e della durata di alcuni fenomeni meteorologici estremi potenzialmente pericolosi per l’uomo, gli animali e le infrastrutture. Comprendere bene come essi si svilupperanno in futuro è quindi fondamentale per pianificare appropriate strategie di adattamento.
- Gli estremi di caldo, lo stress termico e le ondate di caldo aumentano
- I periodi asciutti estivi aumentano
- Gli estremi di freddo e le ondate di freddo diminuiscono
- Le precipitazioni forti ed estreme aumentano
- Evoluzione delle tempeste invernali e velocità del vento estreme ancora poco chiara
- Evoluzione di grandine, tornado e forti tempeste di neve a basse quote ancora poco chiara
I cambiamenti qui tematizzati corrispondono a quanto ci si aspetta teoricamente per delle regioni con caratteristiche climatiche continentali. In gran parte essi sono già stati messi in evidenza dall’analisi storica delle serie di misura a nostra disposizione. Tuttavia bisogna sottolineare come per una regione piccola come la Svizzera gli eventi estremi possano variare considerevolmente. Questa variabilità naturale su scale temporali che vanno dall’anno al decennio può sia rafforzare ulteriormente sia ridurre i cambiamenti degli eventi estremi indotti dall’uomo. In altre parole la variabilità naturale può per taluni fenomeni mascherare la tendenza correlata ai cambiamenti climatici. Questo significa che i cambiamenti delle caratteristiche di alcuni estremi diventeranno apparenti solamente dopo un ulteriore considerevole riscaldamento climatico dovuto all’uomo, come descritto dagli scenari RCP 4.5 und RCP 8.5.
Gli estremi di caldo, lo stress termico e le ondate di caldo aumentano
Le ondate di caldo così come le giornate e le notti calde diventeranno più frequenti ed intense. Le temperature massime aumenteranno in modo più marcato rispetto alle temperature medie.
Le ondate di caldo, i giorni e le notti caldi sono già oggi più frequenti che in passato. Questa tendenza proseguirà anche in futuro: le ondate di caldo saranno più frequenti, più intense e dureranno più a lungo. Contemporaneamente aumenterà anche il numero di giorni con stress termico (temperature e umidità elevate) e quello delle notti calde.
Lo stress termico è maggiore a basse quote, proprio in corrispondenza delle regioni densamente popolate. Esso viene inoltre rafforzato dall’effetto dell’isola di calore urbana. Alle basse quote dell’Altopiano, del Ticino e sul fondovalle delle vallate alpine il numero di giorni con stress termico e quello delle notti tropicali aumenterà in modo marcato nei prossimi 50 – 100 anni. Se il cambiamento climatico non dovesse essere frenato, gli scenari mostrano valori futuri di stress termico che non si erano mai osservati nel secolo scorso e molto probabilmente nemmeno dall’inizio delle ricostruzioni affidabili della temperatura, cioè dal 1685.
Questa stima è basata sulla significatività dei cambiamenti osservati, sulla rappresentazione nei modelli climatici dei meccanismi rilevanti, sulla concordanza tra i vari modelli e sulla comprensione dei processi fisici.
Incertezze rilevanti per le proiezioni climatiche:
- Cambiamenti nella circolazione atmosferica (anticicloni persistenti, cambiamenti nella circolazione su larga scala)
- Interazioni tra l’atmosfera e il suolo
- Processi microfisici coinvolti nelle nubi e nelle precipitazioni
- Rinforzo per effetto dell’isola di calore urbana
- Cambiamenti nel regime dei venti e della radiazione
- Cambiamenti nell’utilizzo del suolo e dei metodi di irrigazione
- Interazioni tra l’umidità del suolo e la temperatura
I periodi asciutti estivi aumentano
Senza azioni di protezione del clima coerenti con lo scenario RCP2.6, in estate si verificheranno più spesso condizioni di siccità. I periodi senza precipitazioni dureranno più a lungo, si presenteranno con maggiore frequenza e l’evaporazione aumenterà.
Ci possiamo attendere sia periodi estivi senza precipitazioni (siccità meteorologica) più prolungati, sia periodi con il suolo secco (siccità agricola) più frequenti e duraturi. La probabilità di avere estati asciutte e suoli secchi aumenta come conseguenza dell’evaporazione più forte, della fusione della neve anticipata e dell’inizio vieppiù precoce del periodo vegetativo. Le stime dell’effettiva intensità di questi sviluppi sono affette ancora da incertezze che dipendono dalle variazioni naturali e dalla modellazione dei processi coinvolti.
In Svizzera, a seguito della sua collocazione nel cuore dell’Europa, l’entità e la frequenza delle siccità future dipenderanno molto dalla regione considerata. Infatti, sono previsti inverni più umidi sull’Europa settentrionale ed estati più secche sulle regioni europee meridionali. La Svizzera si trova proprio in una regione a cavallo tra queste due tendenze climatiche.
Questa stima è basata sulla significatività dei cambiamenti osservati, sulla rappresentazione nei modelli climatici dei meccanismi rilevanti, sulla concordanza tra i vari modelli e sulla comprensione dei processi fisici.
Incertezze rilevanti per le proiezioni climatiche:
- Cambiamenti nella circolazione atmosferica (anticicloni persistenti, cambiamenti nella circolazione su larga scala)
- Processi microfisici coinvolti nelle precipitazioni
- Interazioni tra l’atmosfera e il suolo
- Interazioni tra l’umidità del suolo e la vegetazione
- Effetti della convezione e dello strato limite
Gli estremi di freddo e le ondate di freddo diminuiscono
Di pari passo con l’aumento delle temperature invernali, diminuiranno le ondate di freddo e il numero dei giorni di gelo e di ghiaccio. Periodi freddi invernali potranno comunque manifestarsi ancora nei prossimi decenni, perché le temperature invernali sono soggette a forti variazioni di anno in anno.
Il cambiamento climatico ha un impatto maggiore sugli estremi di freddo che sulle temperature medie invernali. Questo a causa di due motivi: in primo luogo la variabilità delle temperature invernali giornaliere sarà ridotta a causa della retroazione dell’albedo della neve (una minor quantità di neve al suolo si rispecchia in un minor albedo, quindi il suolo coperto di neve tenderà a assorbire maggiore energia e si raffredderà di meno) e in secondo luogo le zone continentali alle alte latitudini, da cui provengono le masse d’aria fredda, si riscalderanno di più delle altre regioni. Le giornate molto fredde saranno quindi più rare e le ondate di freddo diventeranno più brevi. Tuttavia potranno essere registrati sporadici estremi di freddo ancora per molti decenni a causa della grande variabilità naturale.
Le temperature invernali aumenteranno maggiormente nella Svizzera settentrionale rispetto a quella meridionale.
Questa stima è basata sulla significatività dei cambiamenti osservati, sulla rappresentazione nei modelli climatici dei meccanismi rilevanti, sulla concordanza tra i vari modelli e sulla comprensione dei processi fisici.
Incertezze rilevanti per le proiezioni climatiche:
- Cambiamenti nella circolazione atmosferica (cambiamenti nelle situazioni meteorologiche di blocco)
- Conseguenze del riscaldamento dell’Artico e della diminuzione del ghiaccio marino sulla situazione meteorologica delle medie latitudini
Le precipitazioni forti ed estreme aumentano
In futuro le precipitazioni forti ed estreme saranno più frequenti ed intense rispetto a come le conosciamo oggi. Possiamo affermare questo sulla base delle serie storiche di misura, delle simulazioni dei modelli climatici e della comprensione teorica.
Il riscaldamento determina precipitazioni intense più frequenti ed intense. In Svizzera dal 1901 la quantità di pioggia misurata in singoli episodi di forti precipitazioni è aumentata del 12 per cento. Si può capire molto bene questo processo dal punto di vista fisico: la presenza di vapore acqueo nell’aria può aumentare fino al 6 – 7 % per ogni grado Celsius di riscaldamento.
Possiamo quindi attenderci che questa tendenza venga accentuata dal cambiamento climatico in atto. Secondo gli scenari climatici le precipitazioni forti ed estreme diventeranno più intense in tutte le stagioni, ma in modo particolare in inverno. Questa intensificazione interesserà tutte le scale temporali, dalle precipitazioni orarie a quelle plurigiornaliere.
L’intensità degli eventi estremi aumenterà molto di più delle precipitazioni medie. Anche quando la precipitazione media tenderà a diminuire, come ad esempio in estate, gli eventi estremi di precipitazione diverranno più intensi. A causa del rialzo della quota dell’isoterma di zero gradi, in inverno il rapporto tra la precipitazione solida (neve) e liquida (pioggia) cambierà a favore della fase liquida. Assieme all’intensificazione delle precipitazioni forti aumenterà quindi anche il rischio di inondazioni.
Questa stima è basata sulla significatività dei cambiamenti osservati, sulla rappresentazione nei modelli climatici dei meccanismi rilevanti, sulla concordanza tra i vari modelli e sulla comprensione dei processi fisici.
Incertezze rilevanti per le proiezioni climatiche:
- Cambiamenti nella circolazione atmosferica
- Effetti della stabilità verticale e del vento
- Effetti legati alla convezione
Tempeste invernali e velocità del vento estreme
Al momento l’influsso del cambiamento climatico sulle tempeste invernali e sulle velocità del vento estreme non è chiaro.
A causa della complessità dei fenomeni coinvolti nella genesi di venti di velocità estrema, le proiezioni per questo tipo di fenomeni sono affette da incertezze molto grandi. A rendere le previsioni più difficili contribuisce anche il fatto che la Svizzera si trova tra l’Europa settentrionale, per la quale è atteso un aumento delle tempeste, e l’Europa meridionale, per la quale è invece attesa una diminuzione. Al momento non è quindi chiaro se e come gli estremi di vento cambieranno a causa del cambiamento climatico.
Questa stima è basata sulla significatività dei cambiamenti osservati, sulla rappresentazione nei modelli climatici dei meccanismi rilevanti, sulla concordanza tra i vari modelli e sulla comprensione dei processi fisici.
Incertezze rilevanti per le proiezioni climatiche:
- Cambiamenti nella circolazione atmosferica (frequenza, intensità e direzione di spostamento dei cicloni)
Grandine, tornado e forti tempeste di neve a basse quote
Al momento l’influsso del cambiamento climatico sulla grandine, sui tornado e sulle forti tempeste di neve alle basse quote non è chiaro.
Nelle serie storiche di misura e nelle simulazioni con i modelli climatici non vi sono ancora segnali che indichino cambiamenti robusti. Sia le forti tempeste di neve che i tornado sono originati da processi contrastanti, quindi non è attualmente chiaro come questi estremi si svilupperanno in futuro.
Questa stima è basata sulla significatività dei cambiamenti osservati, sulla rappresentazione nei modelli climatici dei meccanismi rilevanti, sulla concordanza tra i vari modelli e sulla comprensione dei processi fisici.
Incertezze rilevanti per le proiezioni climatiche:
- Processi convettivi su piccola scala/li>
- Variazione del vento con la quota
- Energia a disposizione per la convezione
- Formazione dei temporali
- Cambiamenti nella circolazione atmosferica (frequenza e durata delle correnti nelle Alpi)
Il rischio di eventi estremi
I rischi associati alle variazioni degli estremi meteorologici non dipendono solamente dagli eventi stessi. È altrettanto importante conoscere quanto siano vulnerabili gli uomini, gli animali e le infrastrutture e quanto questi siano esposti all’evento. Questi ultimi due fattori possono essere influenzati direttamente attraverso appropriate strategie di adattamento al fine di ridurre il rischio. Mediante la protezione del clima - in accordo con lo scenario RCP 2.6 - e di conseguenza riducendo i cambiamenti delle caratteristiche degli estremi, il rischio può essere ridotto in maniera indiretta. Strategie concrete di protezione del clima e di adattamento si trovano nell’elenco dei progetti.
Tabella riassuntiva degli eventi estremi (in inglese) (PDF, 265 kB, 20.11.2019)A questo link potete consultare una tabella dettagliata del rapporto tecnico (in inglese) che riassume gli eventi estremi, i loro processi di formazione, i loro cambiamenti osservati nel passato e attesi nel futuro, la loro comprensione scientifica e le incertezze principali. In: E. Fischer, Ch. Schär et al. (2018), 6. Climate extremes and climate indices. In: CH2018 (2018), CH2018 – Climate Scenarios for Switzerland, Technical Report, National Centre for Climate Services, Zurich. P. 140.
Ultima modifica 10.10.2025