Verso la metà del secolo anche gli inverni saranno nettamente più caldi di oggi. Complessivamente avremo più precipitazioni, ma a causa delle temperature più elevate esse cadranno piuttosto sotto forma di pioggia. Soprattutto alle quote più basse le nevicate saranno più rare e meno presenti. Di conseguenza le regioni della Svizzera ricche di neve si ridurranno.
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Temperatura invernale |
Rialzo della quota dell’isoterma di zero gradi in inverno |
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Possibile attorno alla metà del XXI secolo |
da +2 °C a +3,5 °C |
da 400 a 650 m |
Possibile verso la fine del XXI secolo |
da +3 °C a +5,5 °C |
da 700 a 1050 m |
In inverno la temperatura è in media di 3,5 °C più alta di quella d'inizio secolo. Nevica più raramente e di meno. Alle basse quote i quantitativi di neve fresca sono diminuiti della metà. L'isoterma di zero gradi è salito di 650 metri e si situa in inverno a circa 1500 metri di quota.
L'attuale riscaldamento climatico sta già avendo notevoli ripercussioni sulla presenza della neve e del ghiaccio. Dal 1850 i ghiacciai delle Alpi hanno perso circa il 60 % del loro volume. Dal 1970 nelle regioni al di sotto degli 800 metri di quota il numero di giorni con neve al suolo si è dimezzato.
In futuro, in Svizzera, le temperature medie invernali aumenteranno ulteriormente. Entro la metà di questo secolo la quota media dell'isoterma di zero gradi durante l'inverno potrebbe salire dagli attuali 850 metri fino a quasi 1500 metri. Il regime delle nevicate muta a causa di due effetti sovrapposti: da un lato le temperature più elevate fanno sì che la maggior parte delle precipitazioni cada sotto forma di pioggia e, dall'altro, i quantitativi di precipitazione saranno in inverno nell'insieme superiori.
Ciononostante, in complesso, nel nostro Paese si assisterà a una considerevole diminuzione sia delle nevicate, sia della copertura nevosa. Questo riguarda soprattutto le basse quote e il periodo primaverile. Al di sotto dei 1000 metri di quota la copertura nevosa si ridurrà di circa il 50 % entro la metà del secolo e probabilmente di oltre l'80 % entro la fine del secolo.
Tuttavia, anche le quote più elevate subiranno delle conseguenze: la grande maggioranza delle località alpine dovrà fare i conti con una diminuzione delle nevicate, soprattutto in primavera. I minori quantitativi di neve si ripercuotono anche sui ghiacciai in quanto verrà loro a mancare il nutrimento: la loro fusione subirà un'accelerazione.
In inverno la situazione meteorologica locale è spesso determinata da fenomeni su piccola scala come le inversioni termiche e i cosiddetti «laghi di aria fredda». Perciò i quantitativi di neve variano molto e risulta difficile simularli con un modello climatico. Questo significa che anche in futuro si potranno ancora avere, di tanto in tanto, inverni ricchi di neve.
I cambiamenti relativi alle nevicate e alla copertura nevosa non hanno conseguenze solo per il turismo invernale, ma sono determinanti anche per le infrastrutture idroelettriche e i trasporti.
L’essenziale in breve si trovano anche nell'opuscolo CH2018, disponibile in forma stampata o in formato elettronico.
Ultima modifica 14.10.2022