I nuovi dati e approcci metodologici permettono il calcolo dei periodi di ritorno dei chicchi di grandine di dimensioni specifiche e una stima delle dimensioni della grandine, attesa su aree più piccole, orientata alle applicazioni. I risultati aiutano a valutare meglio il pericolo della grandine e a effettuare l’analisi dei rischi, per esempio nella protezione della popolazione e nella pianificazione degli interventi in caso di pericoli naturali.
Sulle tracce delle possibili grandinate
La serie temporale di 19 anni dei dati radar sulla grandine è molto lunga rispetto agli standard internazionali, ma molto breve per le analisi climatologiche. Poiché gli eventi di grandine si verificano su scala molto piccola, esistono molte regioni in cui durante il periodo di misura le misurazioni sono state rare o dove la grandine non è mai caduta. Per poter comunque fare affermazioni sul pericolo di grandine per tutta la Svizzera, viene utilizzato un cosiddetto approccio di ricampionamento, un metodo statistico di modellizzazione del rischio. L’obiettivo è di moltiplicare gli eventi di grandine osservati in modo tale da rappresentare l’intera gamma di eventi possibili da un punto di vista climatologico. Al fine di stimare la frequenza delle dimensioni della grandine, sono stati identificati oltre 40.000 eventi di grandine misurati dai radar meteorologici e sono state analizzate le loro traiettorie, le dimensioni dei chicchi e le aree coinvolte, così come le condizioni meteorologiche su vasta scala. Mediante le serie temporali delle condizioni meteorologiche degli ultimi decenni, per un numero molto elevato di giorni sono stati simulati gli eventi di grandine plausibili nel clima attuale sulla base delle osservazioni. In questo modo, è possibile ottenere una stima spaziale del pericolo per un periodo di ritorno di 50 anni sulla base degli eventi di grandine simulati.
Moltiplicazione degli eventi di grandine osservati tramite ricampionamento
Dal chilometro quadrato al tetto della casa
La dimensione massima dei chicchi di grandine stimata dalle misure radar MESHS si riferisce ad una superficie di un chilometro quadrato. Tuttavia, le aree di riferimento sono generalmente più piccole: una casa unifamiliare ha ad esempio una superficie di circa 100 metri quadrati ed è quindi 10.000 volte più piccola. Poiché all’interno di un chilometro quadrato i chicchi di grandine più grandi sono pochi, la probabilità che uno di essi cada sul tetto di una determinata casa è molto piccola. Per disporre di una base significativa per le analisi su aree di riferimento inferiori a un chilometro quadrato definite dall’utente, sulla base di una tipica distribuzione della dimensione dei chicchi di grandine viene pertanto utilizzata la dimensione LEHA, derivata statisticamente da MESHS. L’approccio LEHA è supportato dai dati sui danni delle grandinate forniti dagli assicuratori partner, così come dalle dimensioni dei chicchi di grandine segnalati tramite l’applicazione di MeteoSvizzera.
Dalla dimensione MESHS a LEHA
Dati radar sulla grandine
Non è possibile misurare la grandine al suolo su una regione grande come la Svizzera. Tutti i prodotti presentati (accadimento e dimensioni dei chicchi) sono quindi derivati dalle misurazioni radar. I dati radar sulla grandine sono relativi al periodo dal 2002 al 2020: è stato controllato e validato un totale di circa un milione di misure radar a cinque minuti. La risoluzione spaziale dei dati radar è di un chilometro quadrato. I dati radar sulla grandine e la loro plausibilità è verificata con osservazioni puntuali al suolo, come danni o segnalazioni di chicchi di grandine.
A dipendenza della sua selezione, sul sito web di MeteoSvizzera può trovare un insieme di grafici e ulteriori informazioni sui metodi e sui dati.
Il rapporto tecnico presenta in dettagio i metodi e i risultati del progetto "Climatologia svizzera della grandine". Esso si rivolge ai ricercatori ed é disponibile in inglese.
Ultima modifica 28.06.2023